sintesi del rapporto Richiedenti Asilo nell’Unione Europea: Produrre Evidenza Empirica a Supporto delle Politiche sintesi del rapporto Richiedenti Asilo nell’Unione Europea: Produrre Evidenza Empirica a Supporto delle Politiche 3 Ringraziamenti Lo studio è stato condotto dal Dipartimento Poverty and Equity della Banca Mondiale, in collaborazione con la Divisione Research and Data della Vicepresidenza all’Econo- mia dello Sviluppo. È stato redatto da Mohamed Abdel Jelil, Paul Andres Corral Rodas, Anais Dahmani Scuitti, María E. Dávalos, Giorgia Demarchi, Neslihan Demirel, Quy-Toan Do, Rema Hanna, Deivy Houeix, Sara Lenehan e Harriet Mugera, con il contributo di Rima Al-Azar, Kartika Bhatia, Daniele Bolazzi, Sédi-Anne Boukaka, Gero Carletto, Setou Diarra, Rawaa Harati, Jonathan G. Kastelic, Nealia Khan e Taies Nezam. L’indagine sulle competenze degli adulti e’ stata elaborata dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), in particolare da Marta Encinas e François Keslair, che hanno anche fornito un apporto analitico allo studio. Il lavoro è stato svolto sotto la direzione di Arup Banerji, Asli Demirguç-Kunt, Shantaya- nan Devarajan, Xavier Devictor, Francisco Ferreira, Saroj Kumar Jha, Luis Felipe Lopez Calva, Ana L. Revenga e Carolina Sanchez Paramo. E’ stato finanziato dal Trust Fund dedicato a Fragility, Conflict, and Violence Cross-Cutting Solutions Area e dall’Umbrel- la Facility for Gender Equality. La raccolta dati è stata gestita dal Center for Development Data (C4D2), il centro della Banca Mondiale con base a Roma dedicato alle innovazioni in materia di indagini cam- pionarie (household surveys) e statistiche agricole, e condotta in collaborazione con il Ministero dell’Interno in Italia e il Ministero per le Politiche Migratorie in Grecia. Il lavoro sul campo è stato condotto dal Centro Studi di Politica Internazionale in Italia e da Kapa-Research in Grecia. Il team è grato per il prezioso contributo dei peer reviewers Andrew Dabalen, Supriyo De, Roberta Gatti, Rainer Münz, Abla Safir, Kinnon Scott e Kirsten Schuettler. Ulteriori apporti sono stati ricevuti anche da parte di Caroline Bahnson, Christian Bodewig, Ji- shnu Das, Xavier Devictor, Jo de Berry, Ruth Hill, Kristen Himelein, Nandini Krishnan, 4 | Richiedenti Asilo nell’Unione Europea: Produrre Evidenza Empirica a Supporto delle Politiche Daniel Lederman, Federica Marzo, Moritz Meyer, Ana Maria Munoz, Jacob Shapiro, Aki Stavrous, Paolo Verme, Tara Vishwanath e Roy van der Weide. Il team ringrazia anche Julia Barrera, Marta Mueller Guicciardini, Sergio Lugaresi e Nikolaos Schmidt per il supporto ricevuto nella preparazione del rapporto, nonché Armanda Carcani e Indiana Taylor per il supporto logistico. Si ringraziano anche Anne Grant per le revisioni e Bruno Bonansea per il contributo cartografico. Un ulteriore ringraziamento è dovuto allo staff dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) in Italia e in Grecia per il supporto fornito durante tutto lo studio, nonché alle autorità locali e ai funzionari che hanno reso possibile il lavoro sul campo. Il rapporto è stato ulteriormente arricchito dei contributi ricevuti a Bruxelles dal Con- siglio europeo, dalla Commissione Europea (Direzione Generale della Migrazione e degli affari interni – DG HOME, Direzione Generale della Cooperazione internazionale e dello sviluppo – DG DEVCO, Direzione Generale per la Politica europea di vicinato e negoziati di allargamento – DG NEAR, irezione Generale per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione e dal Centro europeo di strategia politica – EPSC); in Grecia dal Ministero per le Politiche Migratorie; e in Italia dal Ministero dell’Interno e dallo Sher- pa alle Politiche Migratorie (Presidenza del Consiglio dei Ministri). Il team ha ricevuto utili commenti anche dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni – IOM e dallo staff dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati - UNHCR in Gre- cia, Italia e Svizzera. 5 Sintesi del Rapporto La necessita’ di generare evidenza potessero aiutare la formulazione di decisioni po- empirica litiche, non solo nei paesi di arrivo, ma anche in quelli di origine e di transito. Il primo passo, all’ini- Le politiche devono essere informate dai fatti: tan- zio del 2017, è stato quello di intervistare gli adul- to più si conoscono coloro a cui sono rivolte, tanto ti presenti nei centri di accoglienza in Grecia ed più sono realistici e raggiungibili gli obiettivi che in Italia, per raccogliere informazioni dettagliate ci si pongono. Tuttavia, nonostante gli ultimi anni sulle loro caratteristiche ed esperienze di viaggio. siano stati caratterizzati da ingenti movimenti di Lo studio, inoltre, porta due contributi originali: in persone attraverso i confini, molti dei quali hanno primo luogo, una valutazione delle competenze interessato l’Europa, esistono poche informazioni linguistiche rilevate attraverso un test sommini- sistematiche su di essi. La maggior parte dei dati strato informaticamente, e comparabile ai test di raccolti sono di natura aneddotica o giornalistica, alfabetizzazione dell’OCSE, e, in secondo luogo, e si concentrano principalmente sulle tragedie e una rilevazione dei sintomi di ansia e depressione sulle storie vissute dai migranti in transito, invece degli intervistati. La valutazione dell’abilità di com- di fornire dati rigorosi su cui poter fondare le poli- prendere ed affrontare testi scritti ha il merito di tiche pubbliche. completare le autodichiarazioni sui livelli di edu- cazione raccolte tramite l’indagine campionaria, Tra il 2015 e il 2016, il flusso di migranti nell’Unione mentre la valutazione dell’incidenza di ansia e de- Europea (UE) è aumentato, interessando l’Italia e pressione tra i richiedenti asilo può contribuire ad la Grecia come principali punti di ingresso nell’U- informare le politiche volte ad aiutare i richiedenti nione. Un gran numero di migranti ha richiesto asilo ad adattarsi a nuove situazioni. protezione internazionale in Europa, diventando quindi richiedenti asilo. L’aumento nel numero Chi sono i richiedenti asilo? di richiedenti asilo e di coloro che sono stati ri- conosciuti come rifugiati ha creato il bisogno di Il profilo dei richiedenti asilo in Grecia è diverso raccogliere informazioni sistematiche su questa dal profilo dei richiedenti asilo in Italia. In Grecia popolazione: su chi questi migranti siano, quali si tratta prevalentemente di nuclei familiari pro- siano le loro caratteristiche demografiche, la loro venienti dalla Siria, dall’Iraq e dall’Afghanistan. In educazione, le loro esperienze lavorative, la storia base ai tassi storici di accettazione delle doman- del loro viaggio verso l’Italia o la Grecia, e il costo de d’asilo all’interno dell’Unione Europea, queste del loro viaggio, non solo in termini economici, ma nazionalita’ hanno più probabilità di ottenere il anche in termini fisici ed emotivi. riconoscimento della richiesta. I richiedenti asilo in Italia, invece, sono prevalentemente maschi, Questo studio, attraverso un approccio rigoroso, giovani, di cui una larga parte proveniente dall’A- ha avuto l’obiettivo di produrre dati attendibili che frica Occidentale, e, storicamente, hanno basse 6 | Richiedenti Asilo nell’Unione Europea: Produrre Evidenza Empirica a Supporto delle Politiche probabilità di ottenere un titolo per la permanen- sformato il Paese da uno di destinazione ad uno za legale in Europa. di transito per la maggioranza dei migranti pro- venienti dall’Africa Sub-Sahariana. Similarmente, Dalla ricerca emerge che il viaggio verso l’Unio- per uno su quattro dei richiedenti asilo in Grecia ne Europea si svolse principalmente percorren- questo paese rappresenta una seconda destina- do poche vie principali: per l’Italia, il percorso ha zione. Si tratta per la maggior parte di Afgani che attraversato il Niger, per coloro che provengono avevano vissuto in Iran (un terzo era nato lì) e Siria- dall’Africa Occidentale, o il Sudan, se provenienti niprecedentemente stanziati in Turchia. da quella Orientale, per poi passare dalla Libia pri- ma di prendere il mare verso l’Italia. Il tragitto ver- I richiedenti asilo in Grecia ed in Italia hanno in so la Grecia, invece, ha portato ad attraversare la media bassi livelli di istruzione. Solamente il 32 Turchia, oltre che l’Iran per coloro che provengono percento in Italia e il 29 percento in Grecia ha rag- dall’Afghanistan, per poi proseguire con l’attraver- giunto un livello di educazione secondaria o supe- samento del mare verso la Grecia. riore. Nella maggior parte dei casi questa situazio- ne rispecchia i bassi livelli di istruzione nei paesi Il viaggio e’ stato molto più lungo per chi si èdiretto d’origine. in Italia, costretto a trascorrere in media un mese e mezzo in ognuno dei tre principali punti di tran- La maggior parte dei richiedenti asilo parla una sito, rispetto alla settimana registrata dai migranti lingua europea, più comunemente l’inglese: l’80 diretti in Grecia. Molti richiedenti asilo hanno subi- percento in Italia e il 45 percento in Grecia, infatti, to violenze lungo il percorso, specialmente quelli ne conoscono almeno una. Questo perché in mol- diretti in Italia – che nella metà dei casi dichiara ti dei paesi dell’Africa Sub-Sahariana l’inglese, il infatti di aver subito violenze prima ancora di at- francese o il portoghese sono riconosciute come traversare il Mediterraneo. lingue ufficiali. I test somministrati ai richiedenti asilo nelle lingue ufficiali dei paesi di origine han- I dati a disposizione sembrano suggerire che i ri- no trovato, però, modeste competenze in queste chiedenti asilo intervistati siano più ricchi di co- lingue. Come ci si aspetterebbe, coloro con un più loro che sono rimasti a casa e non sono migrati, alto livello di educazione hanno registrato migliori una scoperta che non sorprende dato che, per risultati. È però necessario notare che i livelli lin- coloro che provengono dall’Africa Sub-Sahariana, guistici dei richiedenti asilo non differiscono so- il costo medio del viaggio corrisponde al reddito stanzialmente da quelli dei migranti che si sono di tre anni di una persona che vive in condizioni insediati in Europa negli ultimi cinque anni. In altre di estrema povertà. Tuttavia, non tutti sono emi- parole, il loro profilo e’ simile a quello dei migranti grati direttamente verso l’UE. Alcuni si sono prima già presenti in Europa. spostati in nazioni terze, come la Libia e l’Iran, per poi migrare una seconda volta. Per esempio in Ita- La maggioranza dei richiedenti asilo presenti in lia, uno su cinque dei richiedenti asilo fa parte di Italia, circa il 62 percento, ha già maturato un’espe- quelli che avevano precedentemente vissuto in rienza lavorativa. Tra coloro che hanno avuto un’oc- altri paesi, diventando quindi soggetti di “migra- cupazione, la maggior parte ha svolto mansioni zioni secondarie”. Di questi, il 43 percento proviene di basso livello nel settore dell’agricoltura o delle originariamente dall’Africa Sub-Sahariana e aveva costruzioni, e oltre il 70 percento ha lavorato lungo vissuto in Libia, emigrando solo dopo lo scoppio il tragitto. Tra i provenienti dall’Africa Occidentale, del conflitto. La violenza in Libia sembra aver tra- molti hanno lavorato lungo il tragitto, spesso senza Sintesi del Rapporto | 7 percepire compenso. In Grecia, l’esperienza lavo- dall’affrontare il viaggio. È importante, dun- rativa pregressa risulta minima, in parte a causa di que, comprendere a fondo e affrontare le pro- forti divari di genere presenti nel mercato del lavoro blematiche che tali persone hanno sperimen- nei paesi di origine: la popolazione dei richiedenti tato nei propri paesi di origine o nei luoghi in asilo in Grecia è più equilibrata nella proporzione cui si erano inizialmente insediati. Questo ge- tra uomini e donne, con il 70 percento di queste ul- nere di comprensione ed analisi risulta crucia- time, provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan, senza le negli sforzi volti ad una gestione sostenibile alcuna esperienza pregressa. In generale, i richie- dei flussi migratori. In altre parole, che venga- denti asilo più giovani (18-25 anni) non hanno avuto no o meno da paesi in conflitto, i richiedenti un lavoro, probabilmente perché sono da poco nel asilo tendono a considerare le potenziali op- mercato del lavoro. portunità esistenti in Europa, dal loro punto di vista, tali da compensare comunque i rischi Ansia e depressione possono minare la capaci- da affrontare, nonostante i costi e le difficoltà tà dei richiedenti asilo di sfruttare le loro abilità. del viaggio.. Sono apparse comuni le situazioni di disturbo mentale, probabilmente causate da una combina- • L’attuazione di interventi volti a garantire a tali zione di alti livelli di stress vissuti nei paesi di ori- persone una vita produttiva – sia in Europa gine, durante il viaggio e durante l’attesa nei centri per molti di coloro che ottengono protezio- d’accoglienza della decisione sulla alla domanda ne internazionale, sia nei Paesi di origine per di protezione internazionale. Circa il 70 percento coloro che ritornano – può essere supportata dei richiedenti asilo in Grecia, e il 50 percento di da dati su istruzione e competenze. Ad esem- quelli in Italia, mostrano severi disturbi mentali. pio, l’approntamento di percorsi di studio/ formazione nonché l’inserimento dei richie- Uno sguardo attento alle politiche denti asilo nel mercato del lavoro come parte delle politiche europee di integrazione sono Lo sviluppo di un’agenda politica ad ampio processi che devono essere adattati alle loro spettro su migrazioni e trasferimenti forzati vada abilità iniziali e, soprattutto, alle necessità del nettamente al di là degli obiettivi di questo rap- mercato del lavoro che dovrebbe assorbirli. porto; tuttavia, i dati qui riportati – basati su un’in- dagine condotta in Italia e in Grecia nel 2017 su • Il supporto che tali richiedenti asilo necessita- un campione rappresentativo di richiedenti asilo no va ben oltre gli interventi tradizionali. Dai maggiorenni – possono essere di supporto ai pol- dati su ansia e depressione, che assumono icy-makers, secondo le seguenti linee: rilevanza nell’elaborazione delle policies, si desume chiaramente che la salute mentale • Una risposta all’afflusso di migranti in Europa di molti di coloro presi in esame risulta com- deve necessariamente combinare politiche promessa. Il tempo passato in attesa della umanitarie e politiche per lo sviluppo, spe- risposta alla richiesta di asilo presenta un’oc- cialmente nei casi in cui vi sia un contesto casione per identificare ed intervenire piu’ di conflitto protratto nei paesi di origine. Lo rapidamente su queste vulnerabilità; coloro stesso principio appare applicabile per co- che alloggiano nei centri di identificazione loro che non provengono da contesti bellici: potrebbero concretamente beneficiare di un nonostante le difficoltà fisiche, economiche supporto psicologico da adattare di volta in ed emotive, in molti ancora non desistono volta alle esigenze specifiche dell’interessato. 8 | Richiedenti Asilo nell’Unione Europea: Produrre Evidenza Empirica a Supporto delle Politiche Tale rapporto, dunque, contribuisce in maniera 3. comprendere in maniera più approfondita sostanziale all’ampliamento della conoscenza di come capitalizzare gli attuali sforzi in materia aspetti della migrazione e dei trasferimenti forzati, di raccolta dati, soprattutto di natura ammini- per quanto ci sia ancora molto da approfondire in strativa, così da poter identificare in maniera questo campo. più efficace gli elementi rilevanti nell’elabora- zione delle policies; In primis, la risposta da parte di governi, società civile, partner nella cooperazione allo sviluppo 4. valutare i costi-benefici delle policies ex-an- e altri portatori di interesse richiederà un ulteri- te e ex-post alla loro adozione, in particolar ore rafforzamento della base empirica, in modo modo per quanto concerne le politiche volte tale che le loro risposte si possano adattare ad all’integrazione, a contrastare i flussi o a pro- una situazione in continua evoluzione e possano muovere appositi programmi di rimpatrio vo- dunque risultare più efficaci. Le difficoltà nella lontario. raccolta di informazioni necessarie a supportare le policies dedicate alle popolazioni più vulner- abili e precarie sono ovvie – tra esse quelle di natura metodologica ed etica – e sono riscontra- bili nella maggior parte dei paesi interessati dal- la presenza di un rilevante numero di migranti. Gli sforzi nella raccolta dati e nella costruzione di un’opportuna base empirica devono essere sostenuti sia da un’acquisizione sistematica di quanto risulta dalle banche dati amministrative, sia da indagine campionarie mirate che fornis- cano maggiori informazioni anche in merito alle comunità ospitanti. Inoltre, uno sforzo aggiuntivo in materia di raccol- ta dati e analisi sarà cruciale per: 1. comparare i dati relativi alle comunità ospi- tanti all’interno dell’Unione Europea con i dati relativi a rifugiati, richiedenti asilo o altri mi- granti e, di conseguenza, analizzare l’impatto dei flussi migratori su tali comunità e le loro attitudini nei confronti dei migranti di tutti i tipi; 2. fornire dei profili specifici di richiedenti asilo e rifugiati anche in altri paesi europei, con par- ticolare riferimento a gruppi particolarmente vulnerabili e a quei paesi che, in passato, sono stati interessati da rilevanti flussi migratori;